S.S. dei naufragati - Vinicio Capossela

S.S. dei naufragati - Vinicio Capossela

Альбом
Ovunque proteggi
Год
2006
Язык
`Italienska`
Длительность
480800

Nedan finns texten till låten S.S. dei naufragati , artist - Vinicio Capossela med översättning

Låttexten " S.S. dei naufragati "

Originaltext med översättning

S.S. dei naufragati

Vinicio Capossela

e venne dall’acqua, e venne dal sale

la penitenza dalla mano del mare

il comandante avanza e niente si puó fare

vuole una morte, la vuole affrontare

e lí l’attandeva, dove il sole cala

cala e non muore, e l’acqua non lo lava

e il demone lo duole, sui banchi d’acqua

stregati di olio e petrolio

e il vento non alzava, e il mare imputridiva

legati a un solo raggio, tutti presi in ostaggio

avanzavamo lenti, senza ammutinamenti

e il comandante é pazzo, e avanza nel peccato

e il demone ch'é suo, adesso vuole mio

e brinda con il sangue all’odio ci convince,

che se é sua la barca che vince, dev’essere la mia

e gli occhi non videro, non videro la luce

non videro la messe, che altri non l’avesse

e il cielo fece nero, e urló la nube al cielo

e s’affamó d’abisso, che tutti ci prendesse

Matri mia, salvezza prendimi nell’anima

Matri mia, le ossa nell’acqua

anime bianche, anime salvate

anime venite, anime addolorate

che io abbia due soldi, due soldi sopra gli occhi

due soldi per l’onore, due monete in pegno

per pagare il legno, la dura voga del traghettatore

e vieni occhi di fluoro, vieni al tuo lavoro

vieni spettro del tesoro

la vela tende, il vento se la prende

la vela cade, le remi allontanate

e accese sui pennoni

i fuochi fatui, i fuochi alati

della Santissima dei naufragati

Matri mia, salvezza prendimi nell’anima

il tempo stremava, l’arsura ci cuoceva

parlavamo alle vare e il silenzio dal mare

e il legno cedeva all’acqua suo pianto

la vela cadde, la sete ci asciugó

acqua, acqua, acqua in ogni dove

e nemmeno una goccia, nemmeno una goccia da bere

e gli uomini spegnevano, spegnevano il respiro

spegnevano la voce, nel nome dell’odio

che tutti ci appagó, il cielo rigó di sbarre il suo portale

il volto di fuoco, dentro imprigionó

lo spettro vedemmo venire di lontano

venire per ghermire, nero di dannazione

vita e morte, vita e morte era il suo nome

Matri mia, salvezza prendimi nell’anima

Matri mia, salvezza prendimi

questa é la ballata di chi si é preso il mare

che lapide non abbia, ne ossa sulla sabbia

né polvere ritorni, ma bruci sui pennoni

nei fuochi sacri, nei fuochi alati

della Santissima dei naufragati

O Santissima dei naufragati vieni a noi che siamo andati

senza lacrime senza gloria, vieni a noi, perdon, pietá.

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