Canzone Per Piero - Francesco Guccini

Canzone Per Piero - Francesco Guccini

Альбом
Stanze Di Vita Quotidiana
Год
2006
Язык
`Italienska`
Длительность
375680

Nedan finns texten till låten Canzone Per Piero , artist - Francesco Guccini med översättning

Låttexten " Canzone Per Piero "

Originaltext med översättning

Canzone Per Piero

Francesco Guccini

Mio vecchio amico di giorni e pensieri

Da quanto tempo che ci conosciamo

Venticinque anni son tanti e diciamo

Un po' retorici, che sembra ieri

Invece io so che è diverso e tu sai

Quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato

Io appena giovane sono invecchiato

Tu forse giovane non sei stato mai

Ma d’illusioni non ne abbiamo avute

O forse sì, ma nemmeno ricordo

Tutte parole che si son perdute

Con la realtà incontrata ogni giorno

Chi glielo dice a chi è giovane adesso

Di quante volte si possa sbagliare

Fino al disgusto di ricominciare

Perché ogni volta è poi sempre lo stesso

Eppure il mondo continua e va avanti

Con noi o senza e ogni cosa si crea

Su ciò che muore e ogni nuova idea

Su vecchie idee e ogni gioia su pianti

Ma più che triste ora è buffo pensare

A tutti i giorni che abbiamo sprecati

A tutti gli attimi lasciati andare

E ai miti belli delle nostre estati

Dopo l’inverno e l’angoscia in città

Quei lunghi mesi sdraiati davanti

Liberazione del fiume e dei monti

E linfa aspra della nostra età

Quei giorni spesi a parlare di niente

Sdraiati al sole, inseguendo la vita

Come l’avessimo sempre capita

Come qualcosa capito per sempre

Il mio Leopardi, le tue teologie:

«Esiste Dio ?»

Le risate più pazze

Le sbornie assurde, le mie fantasie

Le mie avventure in città con ragazze

Poi quell’amore alla fine reale

Tra le canzoni di moda e le danze:

«È in gamba sai, legge Edgar Lee Masters

Mi ha detto no, non dovrei mai pensare»

Le sigarette con rabbia fumate

I blue jeans vecchi e le poche lire

Sembrava che non dovesse finire

Ma ad ogni autunno finiva l’estate

Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi

Ma cosa siamo e che senso ha mai questo

Nostro cammino di sogni fra specchi

Tu che lavori quand’io vado a letto?

Io dico sempre «non voglio capire»

Ma è come un vizio sottile e più penso

Più mi ritrovo questo vuoto immenso

E per rimedio soltanto il dormire

E poi ogni giorno mi torno a svegliare

E resto incredulo, non vorrei alzarmi

Ma vivo ancora e son lì ad aspettarmi

Le mie domande, il mio niente, il mio male…

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